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Scrivere musica oggi impone una presa di posizione precisa nei confronti della storia e della situazione socio politica: in entrambi i casi Colombo ha scelto la via della comunicazione. La storia di questo compositore é sempre stata animata dalla volontá di dialogare con la gente, dapprima, giovanissimo, suonatore in rock band, gruppi di musiche da ballo popolare e una banda militare (con partecipazione ai Mondiali di Calcio di Italia ’90)

Ancora studente di pianoforte, quando ha affrontato lo studio dell’armonia, per la prima volta ha intuito la sua vocazione compositiva. L’iscrizione al Conservatorio (1988) fu la logica conseguenza, ma solo la frequentazione al corso monografico su Palestrina gli ha conferito una solida tecnica contrappuntistica, che ancora oggi gli consente di scrivere musica in uno stile assai originale, fusione tra rinascimento e mondo contemporaneo in lavori come Scrooge e Tredici Poesie trasmesse dalla RAI (1998).

Il destino ha voluto che Colombo per piú volte incrociasse la sua vita con il mondo di Richard Wagner e i suoi discendenti, a cominciare dall’esperienza di Bayreuth (1994) accompagnata dai direttori d’orchestra Giuseppe Sinopoli e Guido Guida.

Colombo, giá sensibile ai temi razziali, come dimostra “Aufstehen” (1992) balletto ambientato in un lager, incrocia per la seconda volta i passi giá percorsi da Richard Wagner nel Duomo di Siena, musicando ne Il Canto delle Sibille (1997) i testi fortemente antisemiti presenti sul pavimento del monumento senese.

“Adenoid im Gral” per l’evento di Schwerin sulla musica soffocata (2004), con Michael Chaplin, sancisce l’inizio del suo definitivo impegno nella ricerca e nell’analisi della storia delle leggi razziali e dell’antisemitismo, che in un’prossimo futuro lo porterá senz’altro a produrre composizioni in questo ambito. Questo evento rappresenta inoltre il terzo momento in cui Colombo si imbatte con la famiglia Wagner, iniziando una collaborazione stabile con Gottfried, discendente di F. Liszt e Richard Wagner in un grande progetto: European Cultural Visions – ECV- (2006).

La matrice sacra e antica della sua musica, consente al pubblico di riscoprire le radici della nostra cultura, fatto essenziale viste le problematiche attuali: l’unione tra i popoli d’Europa e la convivenza con l’Islam.
Il suo lavoro, che lo ha portato a vivere esperienze sociali importanti con disabili, tossicodipendenti, anziani, gli ha permesso di maturare una sensibilitá che gli consente di scegliere di volta in volta stili e linguaggi musicali piú efficaci per le sue composizioni e per il pubblico che dovrá fruirne.
Ecco perché il suo eclettismo compositivo non é figlio di intellettualismo o di freddo virtuosismo, ma é il risultato di una faticosa ricerca per trovare il modo di fare musica per un pubblico sempre piú vasto: attualmente questo auspicio ha portato alla produzione di un nuovo repertorio di versioni polifoniche di musica leggera italiana – Polypop -.
Colombo ha in serbo numerosi progetti e nuove idee, per composizioni ma anche eventi musicali in genere. Un nuovo tipo di diffusione della musica, un’opera sull’infanzia perduta. Che cosa ci riserverà questo artista per il futuro?

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